Lahore: la città dei fumatori

Lahore: la città dei fumatori

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Come ormai è evidente il problema ambientale e climatico sta cambiando le nostre abitudini di vita e, inevitabilmente, sta andando a toccare anche l’ambito salutare e medico. In molte città è fortemente consigliato l’utilizzo di mascherine per proteggersi dalle polveri leggere presenti nell’aria. Il livello di anidride carbonica e di particelle di metano nell’aria iniziano a rappresentare un vero e proprio problema per la salute degli uomini che vivono in alcune zone del globo. Tuttavia, vi è una città che in questi ultimi anni ha raggiunto livelli di inquinamento mai registrati prima: Lahore in Pakistan, infatti, è stata riconosciuta come città più inquinata del mondo, secondo l’American Air Quality Index.

Lahore presenta una superficie di 1772 chilometri quadrati, nei quali abitano, o meglio sopravvivono, circa 14 milioni di persone, con una delle densità abitative più alte di tutta la nazione pakistana. Si pensa che la città sia stata fondata dal Loh, figlio del Dio Rama (eroe e dio per la religione induista), tuttavia non si può dire che questo luogo sia degno di ospitare un semi-dio, non essendo più in grado di ospitare neppure gli uomini. Lahore, la “città polverosa”, ha raggiunto e sta mentendo livelli di inquinamento veramente da record. Solo nel 2018 sono morte 135 mila persone a causa delle polveri nell’aria ed ogni anno muoiono all’incirca 100 mila persone, sempre per questa ragione. Coloro che non perdono la vita si ammalano e chi è veramente fortunato vive, comunque, cinque anni in meno rispetto alla media mondiale.

Il problema, come spesso accade, è il consumo incontrollato di gas tossici da parte dell’uomo. Un Paese in via di sviluppo come può essere il Pakistan, non si interessa delle emissioni e ciò permette alla popolazione di utilizzare moto e macchine prive di filtri e in più, sono totalmente assenti i controlli nelle aziende, che quindi continuano a consumare senza sosta e non tenendo in considerazione che le particelle emesse hanno gravi conseguenze, in primis, sulla salute degli abitanti di Lahore e del mondo. L’aria in questa zona del mondo è colma di “polvere”, una sensazione che noi occidentali non siamo abituati a provare ma che possiamo immaginare, quest’aria è talmente sporca che il semplice atto del respiro corrisponda a fumare quindici sigarette al giorno. In questa città è presente un sistema fognario molto antico, che spesso passa da parte a case, strade e negozi abbassando ancor di più il livello di igiene presente.

Le molecole di gas nocivi, nell’aria di Lahore, sono molto piccole, hanno una dimensione minore a 2.5 micron (un micron è pari ad un millesimo di millimetro) e quindi sorpassano facilmente i filtri nasali giungendo direttamente nei polmoni e portando a malattie molto gravi tra cui cancro e problemi cardiaci. L’agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti considera rischiosi valori di PM 2.5 (particelle sopracitate) superiori a cinquanta, in media i valori presenti nell’aria della cittadina del Pakistan sono pari a 400 PM2.5, una cifra spropositata che rappresenta la fine della vita di molte persone. Altri dati confermano che la crisi ambientale a Lahore è ormai degenerata: i valori di inquinamento atmosferico qui sono nove volte superiori a quelli accettabili per mantenere un livello di sicurezza adeguato.

Come avevamo già accennato in un altro articolo, il Sistema Terra troverà il suo equilibrio, il cambiamento climatico e l’inquinamento atmosferico avranno conseguenze solo ed unicamente su di noi e gli altri esseri viventi. A Lahore la maggior parte dei morti sono bambini che, a causa dell’aria inquinata, fanno fatica a respirare e prendono malattie incurabili. Non si può rimanere indifferenti, non si può rimanere in silenzio e accettare quelli che sono veri e propri crimini contro l’umanità.

 

Arienti Stefano

Arienti Stefano

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