Riscaldamento climatico: in Montana i giovani protestano contro lo stato

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Dal 12 al 20 giugno sedici bambini e ragazzi, dai cinque ai ventidue anni, sono venuti a testimoniare contro il riscaldamento climatico alle sbarre del tribunale di Helena, capoluogo dello Stato del Montana, negli Stati Uniti. Potrebbe essere l’inizio di una classica storia di proteste, oramai quasi “banale”, classica nel suo metodo (a differenza della “ri-pittura” illegale con vernice di monumenti famosi o blocchi stradali) e perenne nei suoi obiettivi. Così sarebbe se non ci fosse come querelato lo Stato stesso del Montana e, in particolare, l’accusa di violare il diritto costituzionale a un “ambiente pulito e sano. Archiviata nel marzo 2020, la causa “Held vs Montana” ha avuto inizio ieri, lunedì 26 giugno, e diverrà il primo processo costituzionale sul clima e il riscaldamento climatico nella storia degli Stati Uniti.

 

Il riscaldamento climatico nello Stato del Montana

Prima di parlare dell’attuale processo costituzionale, però, è necessario capire le motivazioni per cui si è giunti a tale evento. “Big Sky Country” (lo Stato del grande cielo); “The Treasure State” (lo Stato del Tesoro); “Land of the Shining Mountains” (Terra delle Montagne che brillano): sono questi i diversi soprannomi (non ufficiali) dello Stato del Montana, a nord degli Stati Uniti e tipico per le sue infine catene montuose. Quarto stato più esteso ma solo 44° per popolazione, esso è un paradiso naturale, ricco di immensi e celebri parchi nazionali come il Glacier o lo Yellowstone. Per questa sua “immersione” nella natura, addirittura la stessa costituzione statale ha assunto – dal 1972 – le medesime particolarità; al suo interno, infatti, si recita che “lo Stato e ogni persona devono mantenere e migliorare un ambiente pulito e salubre per le generazioni presenti e future”.

Ed è proprio su questa affermazione che si sono basate le accuse dei giovani querelanti e, soprattutto, dell’avvocato Roger Sullivan, il quale ha discusso nel suo discorso di apertura gli effetti del riscaldamento climatico sulle giovani generazioni del territorio di Helena. “Calore, siccità, incendi boschivi, inquinamento atmosferico, tempeste violente, scomparsa della fauna locale, scioglimento dei ghiacciai, perdita di pilastri e tradizioni familiari e culturali”, ha elencato, sottolineando principalmente i danni medico-psicologici di queste azioni. Una dura critica seguita da un’analisi sulla condotta energetica disastrosa dello Stato del Montana, il quale avrebbe immesso nell’atmosfera 166 milioni di tonnellate di anidride carbonica ogni anno, l’equivalente di un paese come l’Argentina (45 volte più grande del Montana).

 

Il passato e il futuro dell’accusa

Gli inizi del caso “Held vs State of Montanarisalgono addirittura al 2011, quando l’associazione ambientalista americana Our Children’s Trust chiese alla Corte Suprema del Montana di pronunciarsi sull’obbligo dello Stato di lottare contro il riscaldamento climatico. La Suprema Corte, al tempo, si rifiutò di intervenire, affermando che l’associazione avrebbe dovuto adire i tribunali di primo grado. Oggi, invece, i presupposti sono ben più forti e le storie dei giovani querelanti sono un forte supporto alla condanna. Tra queste, per esempio, c’è quella di Rikki Held, ventiduenne e accusante principale, il cui ranch di famiglia è già stato distrutto svariate volte dagli incendi e che, nel 2021, per il caldo superiore ai 42°C, una gran parte del suo bestiame è morto per l’assenza di acqua nelle stalle. Oppure, l’attivista diciassettenne Eva Lighthizer, figlia di un falegname, ha dovuto ammucchiare l’anno scorso sacchi di sabbia per proteggersi dalle improvvise inondazioni del fiume Yellowstone.

 

Non sapremo come andrà a finire questo processo: “combattere” lo Stato è sempre stato, ovunque, qualcosa di estremamente difficile. Ciò che però bisogna sottolineare è la storicità di tale evento, sottolineato anche da Michael Gerrard, direttore del Sabin Center for Climate Change Law della Columbia Law School: “Non c’è mai stato alcun processo sul cambiamento climatico. È il primo che affronterà gli effetti del riscaldamento climatico e le misure da adottare, nonché il modo in cui lo Stato potrebbe essere indotto a modificare le proprie pratiche”.

Arienti Stefano

Arienti Stefano

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