Forza Italia: quale sarà il futuro del partito?

Condividi:

Lunedì 12 giugno 2023 è venuto a mancare Silvio Berlusconi. Un duro colpo per tutta Italia, lasciata da uno dei patroni della televisione e della politica moderna. Ma è un colpo basso – probabilmente l’ultimo evento a cui si voleva pensare – soprattutto per il partito fondato dall’imprenditore italiano: Forza Italia. Un nuovo futuro si apre, perciò, per il partito, il quale non si potrà più appoggiare sulla presenza (praticamente fissa) di Berlusconi ma solo sui suoi ideali. Qual è, quindi, il futuro di Forza Italia? Qual è l’eredità lasciata dal politico defunto? Quali sono, perciò, le possibili figure che possono sostituirlo?

 

L’eredità di Berlusconi lasciata a Forza Italia

Fratelli d’Italia è di Giorgia Meloni. La Lega è di Matteo Salvini. Il PD è di Elly Schlein. Il Movimento 5 Stelle è di Giuseppe Conte. E Forza Italia è di Berlusconi. Non c’è Forza Italia senza Silvio Berlusconi. Almeno fino a questo giorno; e ora che il leader è venuto a mancare, c’è l’obbligo di emanare il suo successore. C’è, tuttavia, un enorme problema da dover risolvere: l’eredità politica lasciata dall’ex presidente; o, ancora meglio: chi ha il carisma e le caratteristiche per poter essere considerato un degno successore dell’imprenditore e politico italiano?

Non solo, quindi, soldi e immobili. L’eredità di Berlusconi è anche – e soprattutto – politica. E ciò lo si capisce guardando anche al principio. Il Cavaliere non fu solo, infatti, il presidente di Forza Italia: fu anche il fondatore, il finanziatore, il volto nazionale e internazionale, la personificazione solida dei pilastri ideologici sui quali si è retto tutto il partito. Partito che, di conseguenza, ha sempre visto e supportato a pieno il culto di Berlusconi come unico presidente. Questo è il primo e principale problema per Forza Italia. Berlusconi è Forza Italia, e viceversa. Addirittura , all’interno dello Statuto del partito di destra è presente una norma che richiede l’elezione ogni tre anni del presidente tramite congresso nazionale: “Ma secondo voi davvero esiste qualcuno in Forza Italia che constaterebbe mai la presidenza di Berlusconi?”, addirittura affermano molti parlamentari del gruppo; e quindi capiamo perché questa norma non è mai stata attuata.

 

La successione di Berlusconi

L’organigramma dell’attuale partito di Forza Italia, quindi, risulta essere assai frammentato e composto. È giunta l’ora di superare “l’Era Berlusconi”; ma non sappiamo se il partito sia veramente pronto. Proviamo quindi ad elencare tutti i possibili candidati alla successione al trono, anche se una risposta certa è attualmente impossibile da dare.

Al netto dei ruoli ufficiali, il favorito per la successione alla guida di Forza Italia è sicuramente Antonio Tajani, Vicepresidente e Coordinatore unico nazionale del partito (dal 5 luglio 2018) e l’attuale vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nell’attuale Governo Meloni. Il politico, infatti, dopo la morte del leader, ha dichiarato che “il progetto di Berlusconi è un progetto che va al di là della sua vita terrena e noi porteremo avanti le sue idee”, smentendo le voci che misero già in dubbio la sopravvivenza stessa del partito.

Un’altra figura che, fino a qualche tempo fa, poteva essere considerata una papabile candidata alla guida di Forza Italia è Licia Ronzulli, “fedelissima” di Berlusconi e stata nominata nel maggio 2022 coordinatrice del partito in Lombardia. Nonostante le grandi polemiche sulla sua figura (soprattutto per la vicinanza alla Lega), la senatrice ottenne sempre più spazio nel partito; tuttavia, a marzo 2023, la corrente interna capeggiata da Ronzulli è stata ridimensionata dallo stesso Cavaliere, perdendo il ruolo di coordinatrice lombarda e sostituita con Alessandro Sorte.

Dalla mia esperienza credo che Forza Italia abbia pochissime possibilità di sopravvivenza”, ha detto il politologo e professore Marco Valbruzzi. “La sua parabola è destinata a incrociarsi con quella del suo leader e questo è dovuto soprattutto al fatto che Berlusconi in questi anni non ha saputo o voluto trovare lui stesso un successore”. Possiamo perciò immaginare come molte fonti stampa affermano che un ruolo significativo nella successione sarà giocato dalla deputata di Forza Italia Marta Fascina, compagna di Berlusconi fino alla sua morte. Oppure, parere negativo sostenuto anche da altri figure politiche, sia dentro che fuori al partito: Giovanni Toti (attuale presidente della Liguria), per esempio, in passato venne identificato come possibile candidato al “trono”; quest’ultimo, tuttavia, ha sempre bloccato ogni tentativo di individuare un sostituto. Similmente, l’ex coordinatore di Forza Italia in Sicilia ed ex viceministro Gianfranco Micciché ha affermato che “con Silvio muore anche Forza Italia”, mentre il politologo e co-fondatore assieme al Cavaliere definì il suo ex partito come “un partito di maggiordomi senza futuro”.

Risveglio, scomparsa o unione. Sono tre le linee future e i percorsi che Forza Italia potrà decidere di seguire. Ad oggi, nessuna di queste traiettorie è da escludere; tutte e tre sono ugualmente possibili e valide. Non stiamo, infatti, parlando di un partito qualsiasi fondato da una persona qualsiasi: stiamo parlando del partito di Forza Italia, fondato da Silvio Berlusconi. Il dubbio è lecito averlo; e sarà lecito tenerselo fino a quando non ci sarà nulla di ufficiale.

Arienti Stefano

Arienti Stefano

Scopri altri articoli