L’essere umano ha un’arma in più rispetto agli altri animali che vivono su questo Pianeta: la ragione. La nostra razionalità ci ha permesso di evolverci, di sopravvivere, di riunirci in gruppi socialmente organizzati, ma alle volte, quella che è stata la nostra più grande alleata, ci può anche portare alla disfatta. Fare affidamento unicamente alla nostra razionalità spesso ci impedisce di agire, di risolvere problemi e, nei casi più gravi, di alzarci dal letto. Oltre all’intelligenza razionale, però, l’uomo dispone di altri tipi di intelligenza per affrontare le situazioni che gli si presentano e tra questi vi è l’intuizione.
Un test altamente utilizzato in campo psicologico e neurologico per studiare il ruolo dell’intuizione durante il processo decisionale è il “Iowa Gambling Task” (IGT). I partecipanti, durante tale test, sono chiamati a completare un gioco di carte digitale. Ai giocatori vengono presentati quattro mazzi dai quali devono pescare le carte, ad ognuna delle carte corrisponde un premio in denaro o ad una penalità. La cosa interessante è che due delle pile di carte sullo schermo danno maggiori ricompense ma, di contro, anche penalità molto “salate”, l’altra metà dei mazzi, invece, presenta al giocatore premi esigui e punizioni molto lievi. Questa distinzione non viene comunicata ai partecipanti, i quali nel corso del gioco devono intuire il meccanismo che vi è dietro. Dopo, in media, quaranta tentativi, coloro che stanno conducendo il test riescono a capire quali mazzi siano i più redditizi e la mente dei partecipanti comincia a gestire a proprio vantaggio gli schemi di vincite e sconfitte. Davanti alle domande relative alla scelta di un mazzo piuttosto che di un altro, la maggior parte dei partecipanti non è riuscita a trovare una reale motivazione. Un aspetto molto interessante che si è notato grazie al IGT è il fatto che il miglioramento delle prestazioni dei partecipanti sia sempre accompagnato da un cambiamento delle funzioni fisiologiche. Per esempio: nel momento in cui la persona che stava giocando si avvicinava ad uno dei mazzi che presentavano più rischi, il suo battito cardiaco aumentava e iniziava a sudare. Questo significa che, inconsciamente, il giocatore sapeva che avrebbe corso un rischio e il suo copro, di conseguenza, ha iniziato a rispondere all’innalzamento della tensione e dello stress. Questo tipo di risposta fisica è molto importante per l’essere umano, alcune persone con problemi neurologici non producono questi marcatori somatici (la risposta corporale alle intuizioni) in quanto non riescono a percepire la tensione oppure sono incapaci di produrre sentimenti inconsci davanti ad un determinato avvenimento. Senza queste sensazioni, gli uomini non riescono a rispondere positivamente alle situazioni, cadendo in quella che viene definita “paralisi dell’analisi”, ovvero l’incapacità di prendere una scelta a causa del solo affidamento all’intelligenza razionale, oppure, si può verificare il caso opposto: si potrebbero compiere azioni sconvenienti in quanto si è impossibilitati a capire la gravità dell’esperienza che si sta vivendo.
L’importanza dei sentimenti viscerali (quelli che non seguono un procedimento analitico) è stata sottolineata in diversi studi sul “riconoscimento delle menzogne”. È più facile, secondo diverse ricerche, rilevare l’onestà del nostro interlocutore utilizzando l’intuizione immediata, piuttosto che il pensiero analitico. In un esperimento condotto da Erik Dane, professore di Management alla Rice University del Texas, alcuni studenti sono stati chiamati a riconoscere l’autenticità o la falsità di alcune borse prodotte da marchi famosi. A metà dei partecipanti è stato chiesto di utilizzare il proprio istinto e di non spiegare il perché del proprio verdetto, mentre l’altra parte degli studenti ha dovuto analizzare ed elencare le caratteristiche che reputavano importanti per decretare se la borsa fosse autentica o una copia. Nei ragazzi che hanno usato l’intuizione si è notata un’estrema differenza tra coloro che avevano una passione o un’esperienza in campo di moda e di borse, rispetto a coloro che non si erano mai informati a riguardo. Vi è stata una grande differenza anche tra gli “esperti” di borse che giudicavano in base alle intuizioni e chi aveva esperienza ma ha dovuto utilizzare l’analisi. Gli “esperti” che utilizzano i propri sentimenti viscerali erano circa il 20% più accurati rispetto a quelli che usavano la sola analisi. Il pensiero razionale e analitico non deve essere abbandonato, in quanto, spesso, le nostre intuizioni possono essere influenzate da pregiudizi inconsci, tuttavia, l’istinto e l’intuizione possono essere armi molto utili nel processo decisionale, soprattutto se ci si trova all’interno di campi che si conoscono e di cui si ha una certa esperienza.
Secondo diversi studi, la qualità dei nostri istinti viscerali può dipendere dalla nostra intelligenza emotiva (EI). Jeremy Yip, professore di management alla Georgetown University di Washington, ha confrontato i “punteggi” sull’EI di alcune persone con le prestazioni con le loro prestazioni nell’Iowa Gambling Task. I due valori erano corrispondenti: coloro che avevano un’intelligenza emotiva poco sviluppata non riuscivano a interpretare correttamente i marcatori somatici e, di conseguenza, prendevano scelte sbagliate durante il test mentre i partecipanti caratterizzati da punteggi sull’EI alti, riuscivano a seguire i “consigli” che il loro corpo cercava di fornirgli e ciò permetteva loro di prendere un maggior numero punti all’IGT.
La vita non ci pone mai davanti ad una scelta sicura sotto tutti gli aspetti. Se seguissimo solo la nostra razionalità conscia probabilmente non ci muoveremmo mai, non riusciremmo a compiere anche le più semplici azioni. Il pensiero analitico ci ha permesso di sopravvivere ma se non è accompagnato dalle intuizioni ci può condurre verso una disfatta.