I lavoratori presenti all’interno della Commissione Europea hanno dovuto disinstallare TikTok – applicazione di proprietà dell’azienda cinese ByteDance – da tutti i loro dispositivi ufficiali. Non solo in Europa, però, è stata presa questa decisione; anche Canada e Stati Uniti hanno prorogato la medesima causa: l’applicazione è quindi stata “bannata” da dispositivi governativi e federali, per una motivazione comune, ovvero salvaguardare i maggiori funzionari di Stato da pericoli di carattere informatico, che potrebbero ledere e minacciare la privacy di tali importanti personalità.
Vediamo questi tre casi separatamente.
Commissione Europea contro TikTok
Stando a quanto dichiarato da Sonya Gospodinova, portavoce della Commissione Europa in ambito di difesa, la decisione di bandire TikTok è stata presa in comune accordo tra l’organo europeo interessato e il braccio esecutivo dell’Unione, al fine di “proteggere la Commissione da minacce di carattere informatico e azioni che potrebbero essere sfruttate per eventuali cyber-attacchi ai danni della Commissione”. L’applicazione è quindi indirettamente accusata di essere poco sicura e di presentare politiche relative alla privacy controverse e pericolose.
Questo “ban” interesserà 32.000 ufficiali, i quali dovranno disinstallare TikTok dai propri telefoni e altri devices. Tale direttiva non riguarda solamente i dispositivi “governativi”, bensì include anche cellulari personali sui quali sono però presenti applicazioni ufficiali. L’azienda proprietaria di TikTok non ha esitato a rispondere ad una così grave accusa; un portavoce della compagnia ha, infatti, rilasciato una dichiarazione nella quale nega le accuse e sottolinea il fatto che la politica riguardante la privacy adottata dall’applicazione cinese non presenta alcuna differenza rispetto alle regolamentazioni caratteristiche dei Social Network occidentali. “Siamo delusi da tale decisione, una scelta che reputiamo fuorviante e basata su gravi malintesi”. Tali dichiarazioni non hanno però avuto alcun effetto sulla decisione della commissione di bandire l’app dai dispositivi dei propri funzionari, infatti tutti i lavoratori dovranno disinstallare TikTok entro e non oltre il 15 di Marzo.
Canada contro TikTok
Per quanto riguarda il Canada la questione non cambia. Un portavoce dello Stato canadese, riferendosi al Social Network cinese, ha dichiarato: “TikTok presenta un inaccettabile livello di rischio che minaccia la nostra privacy e sicurezza”. Lo stesso primo ministro canadese, Justin Trudeau, si è pronunciato a riguardo di tale “ban” affermando che la crescente preoccupazione riguardante la tendenziosa gestione delle informazioni private degli utenti da parte di TikTok fosse un fattore più che sufficiente per dare il via ad un cambiamento di rotta. Lo Stato Canadese ha criticato la condotta di ByteDance, facendo riferimento non solo alla sua controversa politica in tema di privacy e cybersecurity ma anche ponendo l’accento sul forte legame che contraddistingue tale azienda e lo stesso governo cinese. In risposta alle azioni e alle dichiarazioni poste in essere dallo Stato del Canada, la compagnia, in una dichiarazione ufficiale, ha affermato che la presa di posizione del governo canadese non è supportata da alcuna evidenza e quindi non vi sono ragioni concrete per prorogare una tale scelta. Stando a quanto detto da un portavoce dell’azienda cinese ByteDance, il divieto emesso dal governo è avvenuto “senza citare uno specifico problema riguardante la sicurezza su TikTok”. Dall’altro lato, però, si è cercato di esortare la Nazione ad aprire un dialogo con la compagnia cinese al fine di trovare un comune accordo: “Siamo sempre disposti a incontrare gli ufficiali governativi per discutere insieme il tema della protezione della privacy e sicurezza degli utenti canadesi, ma proibendo ed isolando TikTok in questo modo non si arriva all’obiettivo – la sicurezza degli utenti – che entrambi speriamo di raggiungere”.
Usa contro Cina… di nuovo
Martedì 28 febbraio, è stata annunciata l’ufficiale accettazione della legislazione, da parte della Camera dei rappresentanti degli USA, che vieta la presenza e l’uso dell’app cinese su tutti i dispositivi e telefoni statali. Sono stati concessi alla Casa Bianca due mesi per emanare la direttiva e far sì che essa venga rispettata. Anche gli Stati Uniti d’America, quindi, hanno deciso di “bannare” TikTok dai dispositivi degli ufficiali statali e federali. Le ragioni sono le medesime che hanno spinto Europa e Canada a prendere questa decisione ma la risposta cinese è stata, a differenza degli altri due casi, alquanto dura e accusatoria. La decisione americana è stata criticata prima da TikTok e poi dalla Repubblica Popolare cinese stessa. La Vicedirettrice del dipartimento ministeriale riguardante le informazioni estere, Mao Ning, ha infatti dichiarato in una conferenza stampa che la Cina si oppone a questa azione reputata ingiusta e che, per citare le sue parole, “Il governo americano dovrebbe rispettare i principi del Mercato e della competizione leale, è ora che si cessi questa continua soppressione ai danni delle aziende e, anzi, si inizi a favorire e aprire un mercato giusto e non discriminatorio per le aziende estere stanziate Stati Uniti”. La questione non è più unicamente economica ma si caratterizza come geopoliticamente controversa: “Quanto insicura di se stessa deve essere la Superpotenza americana per avere una paura tale nei confronti dell’applicazione preferita dai più giovani?” Ha aggiunto Mao Ning nella sua dichiarazione. Un attacco diretto alla “credibilità” e alla stabilità americana, uno Stato descritto e apostrofato come impaurito, “insicuro” dei propri mezzi e dei propri Social Network, tanto da dover “cancellare” l’applicazione dai telefoni federali.
Gli Stati Uniti, dal canto loro, anche di fronte agli “attacchi” cinesi e alle continue smentite provenienti dalla compagnia ByteDance, stanno provvedendo a cancellare l’applicazione dai diversi dispositivi federali. Alcuni dipartimenti, come la Casa Bianca e il dipartimento della difesa, hanno già “bannato” TikTok da tutti i devices.
Tutti contro TikTok, alcuni contro la Cina
Si è passati dal fare i balletti in camera alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti. Tre Superpotenze mondiali hanno deciso, quasi in contemporanea, di disinstallare e “bannare” l’applicazione preferita di molti giovani da tutti i telefoni e devices governativi. Probabilmente a livello prettamente economico questa misura non andrà a ledere eccessivamente la compagnia cinese, tuttavia a livello di reputazione ed immagine la ByteDance e TikTok stanno subendo un grave attacco, e tutti siamo quanto “l’immagine” sia importante su un Social Network.