Truth Social: Donald Trump lancia la sua nuova piattaforma

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L’8 gennaio 2021, l’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato bannato dai principali social network mondiali, specificamente quelli di Meta (Facebook e Instagram) e Twitter. La decisione venne presa in seguito all’assalto del 6 gennaio al Campidoglio da parte dei sostenitori di Trump, allo scopo di bloccare la nomina del neo Presidente Joe Biden. I CEOs di questi social network hanno giustificato il “ban” per la presenza di “motivi sufficientemente seri” riguardo l’irruzione e per i ripetuti messaggi di odio diffusi dall’ex capo di Stato, tra cui la divulgazione di fake news. Per oltre un anno Donald Trump è scomparso da qualsiasi piattaforma, trasmettendo le proprie opinioni attraverso familiari o il partito conservatore; il 15 febbraio, Donald Trump Jr., esponente della Trump Organization, ha twittato il primo post dell’ex presidente sulla nuova piattaforma social, “Truth Social”: “Preparatevi! Il vostro presidente preferito si rivedrà presto!”, così si legge sul social network, presupponendo l’arrivo imminente sul mercato del nuovo mezzo di comunicazione di Trump. 

Truth Social è stata lanciata da qualche mese, in forma limitata, sull’App Store statunitense di Apple, rendendo orgoglioso l’ex membro del Congresso e l’attuale capo del Trump Media and Technology Group (TMTG), Devin Nunes, il quale ha affermato l’operatività completa del sistema entro la fine di marzo. I problemi di accesso sono stati molti e tante persone hanno avuto molte difficoltà nella fase di registrazione del proprio account: tra le risposte più frequenti dopo il fallimento nell’iscrizione, a molti utenti è comparsa la frase: “A causa della massiccia domanda, ti abbiamo inserito nella nostra lista d’attesa”. Come riportato anche dalla rivista di tecnologia Cnet e  dall’agenzia di stampa Reuters, sembrano essere già molte le persone in attesa di esprimere la propria opinione e il proprio consenso sulla nuova App. 

Nonostante questi primi intoppi, Devin Nunes descrive l’invenzione del gruppo Trump come una “piattaforma di social media che incoraggia una conversazione globale aperta, libera e onesta”, evitando censure e non “bannando” utenti “politicamente scomodi” come fanno le grandi società statunitensi. Osservando il tweet precedentemente richiamato di Donald Trump Jr., l’app sembra avere forti somiglianze con Twitter, per molti visto come un segno di sfida dell’ex presidente nei confronti delle grandi piattaforme che un anno fa lo avevano eliminato. 

Tutto ciò può sembrare, a molti, una roba da poco. L’appello che, però, Truth Social sta compiendo è quello di attirare a se tutti quegli utenti che si stanno allontanando o sono state bannate da Twitter o Facebook, principalmente a causa di presunte restrizioni alla libertà d’espressione: “È davvero molto commovente per me vedere persone che sono sulla piattaforma e la cui voce è stata cancellata”. Seppur molti, esperti e non, sono convinti della troppa “severità” delle più importanti piattaforme network, sappiamo anche che la maggior parte di coloro che vengono bannati è perchè esprimono opinioni estremiste o contro il “buon costume” richiesto dalle linee guida (articolo: “I Social contro la democrazia: il caso Telegram”); costoro sono, perciò, molto più propensi a trasferirsi su quelle piattaforme più “libertine”, con maggiore possibilità d’espressione e senza rischiare di essere eliminati per pensieri estremi. Truth Social è proprio questo: una nuova piattaforma libera dove nessuno potrà essere escluso per le sue opinioni, qualunque esse siano e indifferentemente dai termini utilizzati.   

Di fianco a questo ambiguo rischio, bisogna ricordare che Truth Social è la piattaforma di Donald Trump, il cui profilo da 88 milioni di followers è stato “ingiustamente” eliminato. Sarà quindi abbastanza ovvio che molti degli utenti che si sposteranno saranno principalmente sostenitori dell’ex presidente, Capo di Stato che – seppur da un anno fuori dalla governance americana – incute ancora molto timore al Partito Democratico. Il rischio è quello che, per la prima volta, una piattaforma social sia completamente “balcanizzata” verso un soggetto politico e il suo ideale, trovando esclusivamente opinioni pro-Trump e che, molto probabilmente, inneggeranno al ritorno al potere del 45° Presidente degli Stati Uniti d’America.

Arienti Stefano

Arienti Stefano

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